La Marmolada è la regina delle Dolomiti: coi suoi 3342 metri è la cima più alta dei Monti Pallidi e svetta imponente nel cielo blu. Un secolo fa teatro di atroci combattimenti, è oggi una delle vette più ambite dagli appassionati d’alpinismo: alcune delle vie più famose partono dalla Valle Ombretta, ove precipita la cosiddetta parete d’argento, muro di roccia di ben 1000 metri. Oggi noi andremo ad ammirare questo spettacolo naturale: saliremo infatti da Malga Ciapela sino al Rifugio Falier, passando per la bucolica Malga Ombretta.
- Località di partenza: Malga Ciapela – Camping Romantic Village
- Parcheggio: alla località di partenza (grande, gratuito)
- Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking non possibile)
- Tempo medio: tre ore circa
- Difficoltà: medio – difficile
- Dislivello: 650 metri –Camping m. 1435, Malga Ombretta m. 1904, Rifugio Falier m. 2074
- Tipologia di percorso: iniziale tratto molto ripido, poi media salita costante
Rifugio Falier e Malga Ombretta: si parte da Malga Ciapela
Una volta arrivati sino a Malga Ciapela, ridente località di villeggiatura ai piedi dell’imponente Marmolada, subito seguiamo la strada che indica “Agriturismo Malga Ciapela” e “Rifugio Falier“. Oltrepassata la stazione di valle della funivia Move to The Top (che consente di raggiungere i 3250 metri di Punta Rocca e il Museo della Grande Guerra di Serauta) arriveremo in breve al nostro punto di partenza, il Camping Romantic Village. Non è possibile proseguire oltre (troneggia un bel cartello di divieto di transito) per cui si parcheggia nell’ampia area sosta antistante, pronti per iniziare la nostra passeggiata.
Cominciamo così attraversando, su strada asfaltata, tutta la zona del campeggio e, successivamente, prendendo quota in mezzo al bosco. Diverse scorciatoie consentono di attraversare il boschetto e “tagliare” le curve per arrivare prima all’Agriturismo Malga Ciapela (m. 1539), ultimo punto d’appoggio prima di inerpicarsi lungo la via che ci condurrà lungo le pendici del Monte Fop (m. 2892) per guadagnare la Valle Ombretta e il Rifugio Falier, nostra meta.
Dopo l’Agriturismo Malga Ciapela (raggiungibile anche in passeggino) il sentiero parte ripidissimo
Circa 30/35 minuti servono per giungere all’Agriturismo Malga Ciapela: qualora desideraste fare una breve ma remunerativa facile escursione con passeggino, potrete tranquillamente porre qui il vostro traguardo. La carrozzabile è infatti asfaltata e ideale per famiglie (dal 2017 poi chiusa al transito veicolare, almeno in estate) e la baita davvero molto accogliente e dotata di ampi prati per correre e giocare.
Per chi invece non si accontentasse, subito dopo l’Agritur Malga Ciapela inizierà l’escursione vera e propria, dove è necessario l’utilizzo dello zaino porta bimbo (vari modelli si possono trovare su addnature.it, per scegliere quello giusto per noi). Arrivati ad un ligneo ponticello già noteremo le indicazioni per il Rifugio Falier. La forestale parte in decisissima pendenza in mezzo a pini e abeti, mettendo immediatamente alla prova il nostro fiato. A stretti tornanti infatti s’inerpica e la fatica sarà mitigata solo dal delizioso gorgogliare del torrente accanto a noi che spesso di fermeremo ad ammirare (ottima scusa per riposare).
Curva dopo curva il sentiero ci consente di superare i primi 100 metri di dislivello in un lasso davvero molto breve. Una volta giunti al termine e guadagnato il bivio con la “scorciatoia” (che, vista la salita da cardiopalma sin qui non osiamo immaginare come sia…) che ignoriamo, continuiamo lungo l’ampia silvo-pastorale che, fortunatamente, mitiga un po’ la pendenza donandoci la possibilità di riprendere le forze e affrontare un’ascesa più dolce.
L’escursione al Rifugio Falier continua offrendo bellissimi scorci sulla valle di Sottoguda
Dinanzi a noi le Cime d’Auta precipitano nella Valle di Franzedaz mentre dietro già possiamo intravedere le argentee pareti della Marmolada svettare nel cielo blu. Il lungo rettilineo, reso più affrontabile grazie alla deliziosa ombreggiatura degli alberi, pian piano ci fa raggiungere un importante crocicchio. Noi dovremo proseguire verso destra (presenti ottime indicazioni, impossibile sbagliarsi) mentre gli arditi potranno anche decidere di affrontare l’impervia salita verso l’alpeggio di Franzedaz (ove sorge anche una bella malga chiusa però al pubblico) e successivamente al Passo di Forca Rossa, di strategica importanza durante la Grande Guerra.
L’ascesa continua facendoci entrare e uscire dalla rada boscaglia e offrendoci una vista sempre più bella su Marmolada, Malga Ciapela e Val Pettorina. Il Piz de Guda (m. 2132) domina il versante bellunese con la sua appuntita verde mole. La via, fortunatamente, non è più così tremenda come nella sua parte iniziale e anzi, ci regala anche alcuni (brevi) tratti pianeggianti. Superati anche alcuni tornanti lastricati, ci si immetterà in una parte resa maggiormente sicura con delle balaustre d’acciaio (pur restando la larghezza del sentiero molto ampia) che doneranno un passo più deciso anche a chi soffre di vertigini.
Esposto completamente al sole durante la mattina, questo tratto di itinerario sarà da affrontare con tanta acqua a disposizione. Non appena si troverà un punto ombreggiato, si farà a gara per ristorarsi! Ma non temete: proprio dietro ad una curva un anfratto ci aspetta per offrirci refrigerio e, poco oltre, nuovamente il bosco ci aspetterà con le sue frasche.
Malga Ombretta, adagiata tra meravigliosi pascoli sotto la Marmolada
E l’ingresso nel bosco segna la svolta: ci immettiamo su un breve rettilineo mentre lo sterrato su cui abbiamo camminato sinora diventa erboso. Pochi passi e la meraviglia si parerà dinanzi a noi: ecco la verdissima Valle Ombretta accoglierci in tutta la sua bellezza e lo stupore sarà ancor più grande perché il paesaggio muta davvero all’improvviso, da brullo e scosceso a bucolico e lussureggiante.
Malga Ombretta (m. 1904) è ormai lì a pochi passi, splendidamente adagiata in mezzo agli smeraldini prati, con le bianche rocce tutt’intorno. La “parete d’argento” della Marmolada precipita a destra mentre in fondo le cime d’Ombretta chiudono l’orizzonte in fondo, affiancate dal Monte Fop.
Potremmo già ritenerci soddisfatti ad essere arrivati sin qui ma il Rifugio Falier è là che ci aspetta. Lo si può intravedere alla fine della valle, sulla destra, e non andarci sarebbe davvero un peccato! Così, gambe in spalla, oltrepassiamo la deliziosa casera (dove sicuramente torneremo più tardi per consentire ai bimbi di correre e giocare, tanto è l’immenso spazio a disposizione) per portarci al bivio. Due sono infatti le mulattiere che possono raggiungere la nostra meta, dobbiamo solo scegliere di quale servirci.
Verso il Rifugio Falier: la valle Ombretta è il centro geografico delle Dolomiti
La prima si stacca verso destra e risale lentamente il costone della montagna (ed è il segnavia ufficiale 610) però, nel corso dell’estate 2017, a causa di ingenti piogge, è franata in alcuni punti diventando così un po’ più impervia. La seconda invece procede tranquilla sul fondovalle e diventerà più ripida nella parte terminale, ove dovrà superare il dislivello di circa 100 metri in un tratto abbastanza breve.
Ferma restando la possibilità naturalmente di compiere un anello, noi consigliamo la via bassa, più graziosa e panoramica, che consentirà anche di visitare un monumento davvero singolare. In mezzo alla Valle Ombretta infatti è stato calcolato il centro geografico di tutte le Dolomiti e un’installazione celebra quest’importante riconoscimento. Ci si potrà certamente vantare, una volta a casa, di essere stati proprio nel cuore dei Monti Pallidi!
Il meraviglioso Rifugio Falier, alla fine della Valle Ombretta
Il Rifugio Falier ormai non è nemmeno lontano: camminare lungo la Valle Ombretta è così rilassante che non ci si accorgerà del trascorrere del tempo. Inizia così l’ultimo pezzo, sicuramente ripido, che ci permette di scavalcare gli ultimi 100 metri di dislivello. Si entra così in un rado bosco (assolutamente gradito) per poi giungere, ormai lanciatissimi, alla nostra meta: le finestrelle bianche e azzurre sono ormai conquistate!
Il Rifugio Falier (m. 2076) sorge in panoramica posizione a guardia dell’immenso pianoro, all’estremità opposta della Malga Ombretta. Da qui sarebbe possibile proseguire verso innumerevoli altre mete, come il Rifugio Fuciade (attraversando il Passo di Ombrettola) oppure il Rifugio Contrin in Val di Fassa (superando invece il Passo di Ombretta), lungo il cui sentiero si stacca la via attrezzata che conduce sino a Punta Penia (m, 3342) e al Piccolo Vernel (m. 2896).
Noi ovviamente ci fermiamo qui, dove il panorama è più che spettacolare e le incombenti pareti del gruppo fanno quasi a gara per farsi eleggere come più belle. I bimbi potranno trovare anche un’altalena e uno scivolo per svagarsi dal momento che, essendo su uno sperone roccioso, non ci sono prati a disposizione.
Rifugio Falier: punto di partenza per innumerevoli traversate
Delle panche aspettano gli escursionisti che, per riposarsi, volessero servirsene (anche per consumare il proprio pranzo al sacco. I tavoli sono riservati agli avventori). Noi, dopo esserci guadagnati sicuramente una buona merenda, decidiamo di tornare a Malga Ombretta per il pranzo, ove i più piccoli potranno trovare spazi più consoni alle loro esigenze (anche se qui sicuramente sono attrezzatissimi per accoglierli).
E quindi via, rientriamo a Malga Ombretta, gustandoci ancora la bellezza della lussureggiante valle. Pochi luoghi sono così bucolici come questo e sicuramente vale la pena indugiare a cogliere anche il più piccolo particolare. Dopo aver mangiato ed essersi riposati, si sarà pronti per rientrare: sarà necessario percorrere a ritroso la via dell’andata e, avendo il sole variato la sua posizione, potremo ammirare ancor di più il bel panorama su Malga Ciapela e le vette bellunesi.