I laghi alpini sono sempre molto affascinanti e caratteristici e regalano scorci davvero mozzafiato con le cime innevate che vi si specchiano… Oggi visiteremo uno dei più conosciuti: il lago di Tovel, splendidamente incastonato tra una rigogliosa vegetazione al cospetto delle ultime propaggini delle Dolomiti di Brenta, ove compiremo un facile percorso attorno alle sue rive, per godere dello splendido panorama offerto da ogni prospettiva.
- Località di partenza: lago di Tovel
- Parcheggio: poco prima della località di partenza (molto ampio, a pagamento)
- Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking possibile solo fino a circa metà percorso lungo la riva destra)
- Tempo medio: un’ora e mezza circa (percorso ad anello)
- Difficoltà: facile (breve tratto finale attrezzato – facilitato: prestare particolare attenzione)
- Dislivello: nullo
- Tipologia di percorso: larga e comoda forestale per circa 3/4 di percorso, poi sentierino classico attrezzato con corde per maggiore sicurezza (non occorre imbrago)
Lago di Tovel: come arrivare (in auto o in bus)
Dopo aver lasciato la nostra autovettura nell’ultimo dei parcheggi a pagamento poco prima del lago pian piano ci incamminiamo lungo la carrozzabile che, in quest’ultimo pezzetto in vista della meta, rimane asfaltato e quindi assolutamente fruibile da chiunque. (Attenzione! In estate la viabilità potrebbe subire modifiche con la chiusura di tratti di strada e conseguente servizio mobilità: verificare sul sito Visit Val di Non).
Eccoci dunque giunti nel piazzale ove, alla nostra destra, si erge lo Chalet Tovel (ottimo punto di ristoro per testare una cucina davvero gustosa) mentre a sinistra un sentierino ci permette di scorgere subito il verde smeraldino delle acque del lago: eccolo lì! Non potremo trattenerci dal correre a vedere coi nostri occhi la bellezza di questo gioiello della Val di Non di cui tanto avevamo sentito parlare… E non rimarremo certo delusi: un incanto blu ci attende e, poco più su, ecco le estreme propaggini delle Dolomiti di Brenta con le cime ancora imbiancate: uno spettacolo naturale davvero unico.
Giro del lago di Tovel: sentiero facile per famiglie
Il nosto percorso odierno però prevede il periplo in senso antiorario. Ritorniamo quindi verso lo Chalet Tovel per poi avviarci velocemente lungo la forestale che, ampia e liscia, s’addentra nel bosco. Assolutamente pianeggiante lascia che, qua e là attraverso i rami degli alberi, si possano intravedere scorci del lago… Sarà difficilissimo trattenere i più piccini dal volersi catapultare sulle sponde per gettare sassi a più non posso!
Ma non mancheranno certo le occasioni: ad intervalli più o meno regolari ripidi sentierini si staccano dal principale per scendere verso le naturali calette (che ricordano quelle immacolate delle Sardegna) ove è possibile ammirare la cristallina trasparenza delle acque. Sarà molto difficile completare l’itinerario in tempi brevi data la straordinaria bellezza di ogni singolo metro! Bisognerà promettere ai nostri bimbi che, poco più avanti, troveranno altre splendide spiagge ove divertirsi: non avremo detto assolutamente una bugia, dal momento che sarà tutto un crescendo di meraviglia.
La via procede pianeggiante senza mai difficoltà: qualora siate indecisi, alle biforcazioni, su quale direzione scegliere, sappiate che le indicazioni “Sentiero del lago di Tovel” sono davvero ovunque e non consentono errore. Oltrepassato l’Albergo Lago Rosso, bisognerà scendere leggermente: una bella area picnic invita alla fermata ma noi, carichi di aspettative, decidiamo di proseguire sino alle successive magnifiche spiagge.
Lago di Tovel, il lago rosso
Il lago di Tovel un tempo era conosciuto anche come “lago rosso“. Sino al 1964 infatti le sue acque si tingevano dell’acceso colore dando vita ad uno dei fenomeni naturali più belli ed inconsueti. Successivamente l’alga responsabile ( la Tovellia sanguinea) smise di crescere, probabilmente a causa del cessare della monticazione e della successiva transumanza delle greggi (e quindi del mancato carico organico), causando la sparizione dell’evento (che pur si verificò ancora, sporadicamente, sino al 1984) che tanto aveva contribuito a rendere celebre il lago in tutto il mondo e sulla cui origine molte leggende erano state tramandate.
Ormai siamo a circa metà del nostro itinerario e chi avesse scelto il passeggino come mezzo di locomozione per i propri bimbi non avrà trovato difficoltà alcuna (potrà invero proseguire ancora un pochino, prima di dover necessariamente tornare sui propri passi a causa del mutare radicale del sentiero). Nel periodo dell’anno in cui siamo stati noi (fine aprile) il livello delle acque non aveva ancora raggiunto il suo massimo livello e pertanto è stato possibile camminare sulla morbida battigia, delizia di tutti i più piccini!
Il tratto attrezzato (facilitato) con corda fissa
Mentre i bimbi si divertiranno a vedere chi lancia sassi più lontano, mamma e papà saranno letteralmente soggiogati dalla bellezza del luogo. Il Sasso Rosso (m. 2654) si erge maestoso dinanzi a noi mentre proprio di fianco le dolomitiche cime del Brenta ci salutano. Dietro di noi, la Cima Val d’Inferno (m. 2306) e il Monte Alto (m. 1805) chiudono l’orizzonte, creando un anfiteatro roccioso davvero splendido, di cui certamente porteremo indelebile nel cuore il ricordo.
Dopo aver camminato lungo le bianche spiagge (che ricordano quasi i paesaggi thailandesi) ormai inizia il tratto più impegnativo del percorso. Fin qui la passeggiata è stata comoda e rilassante, ma ora occorre prestare attenzione. La via si trasforma infatti in un classico sentierino di montagna e risale lo sperone roccioso a picco sulle acque. Sono state montate balaustre lignee per la sicurezza degli escursionisti e una corda metallica agevola il passaggio su scalini di pietra e travi.
Nulla di particolarmente faticoso anche se l’attenzione deve comunque essere massima. Le funi facilitano il transito nei tratti più scivolosi consentendo un passo tranquillo; i bimbi più piccoli andranno necessariamente tenuti per mano oppure collocati nello zaino.
Si conclude l’anello intorno al lago di Tovel, ammirando le Dolomiti di Brenta
Il tratto impervio non è molto lungo e, dopo poco, ci ritroveremo nuovamente lungo le rive del lago ove si potranno ammirare gli ultimi residui di neve (sempre una meraviglia agli occhi dei pargoli). Affronteremo poi un ulteriore pezzetto con parapetti (meno impegnativo del precedente) alla fine del quale saremo immessi nella parte terminale del nostro percorso.
Il sentiero non assume più le fattezze di una forestale ma diventa sicuramente più comodo del passaggio appena percorso. Oltrepassata la biforcazione per Malga Termoncello (m. 1850) ormai poco meno di dieci minuti di cammino ci separano dalla splendida spiaggetta visitata subito all’arrivo, ancora prima di iniziare il nostro anello. E, una volta giunti, sarà d’obbligo fermarsi ancora per gettare gli ultimi sassi ed ammirare una volta per tutte il magnifico panorama offerto… Sarà davvero difficile abbandonare questo luogo (se non carichi di centinaia di foto): la voglia di tornare sarà già imperante appena rientrati in macchina!