L’Alpe di Pampeago, tra la Val di Fiemme (in Trentino) e l’altoatesina Val d’Ega, offre senz’altro uno dei panorami più dolci e rilassanti delle intere Dolomiti: in estate i verdi pascoli assicurano relax e tranquillità, mentre in inverno i turisti si divertono a sciare sui quasi 50 km di piste del comprensorio Ski Center Latemar. In entrambe le stagioni però si possono fare splendide passeggiate: oggi cammineremo senza fatica dal Rifugio Ganischger Alm sino alla Mayrl Alm prima, per poi proseguire verso Malga Weigler Schupf, immersi in splendidi paesaggi resi ancor più speciali dalla bianca e soffice neve.
- Località di partenza: Ganischger Alm
- Parcheggio: agli impianti di risalita di Pampeago (enorme, gratuito)
- Mezzi utilizzati: ciaspole (o eventualmente consigliati ramponcini)
- Tempo medio: un’ora circa
- Difficoltà: facile
- Dislivello: 50 metri – Ganischger Alm m. 2010 – Passo di Pampeago m. 1990 – Mayrl Alm m. 2037
- Tipologia di percorso: dapprima leggera discesa e poi salita per Mayrl Alm
Escursione invernale: consultare sempre l’Ufficio Turistico o l’Ufficio Skipass per verificare le condizioni del manto nevoso, la fattibilità del percorso e l’equipaggiamento da utilizzare
Alpe di Pampeago: si sale con la seggiovia e si ammira il panorama
Dopo aver parcheggiato la nostra autovettura nell’enorme parcheggio degli impianti di Pampeago (non potrete avere dubbi: la strada qui finisce) salendo dalla Val di Fiemme e Tesero, subito ci incamminiamo verso la seggiovia. La stazione di valle è proprio di fronte a noi e, acquistato il ticket, ci dirigiamo verso l’accesso dedicato ai pedoni. In pochissimo, ci ritroveremo ai 2010 metri della stazione di monte (Ganischger Alm) dove il nostro sguardo resterà ammaliato da tanta bellezza.
Il paesaggio è difatti molto diverso da quello lasciato al punto di partenza: la valle si apre mostrando tutto il suo splendore. Alla nostra sinistra ecco il Monte Agnello (m. 2358) mentre dietro di noi, nascosto dalle piste e dal terreno, il maestoso gruppo del Latemar (m. 2839) con le sue guglie e torri. Al di là del Passo di Pampeago (m. 1990), da qui ancora poco visibile, si staglieranno le cime altoatesine mentre la Pala Santa (m. 2488), di fronte a noi, con le sue ripide piste chiude il nostro orizzonte.
L’Alpe di Pampeago, in inverno, è ideale per passeggiare
Ma è ora di iniziare la nostra avventura!
Dobbiamo innanzitutto attraversare (con estrema attenzione) il tracciato sciistico e, guadagnata Ganischger Alm, scendere poco più sotto sino a incrociare la carrareccia innevata che, in estate, è certamente più evidente. Questo primissimo pezzetto di raccordo è senza dubbio il più difficile in quanto la neve è resa molto liscia dal passaggio degli sciatori. Le ciaspole o i ramponcini sono quindi ideali, in quanto consentono un ottimo grip sul terreno.
Iniziamo dunque la nostra passeggiata. Già due casette ci fanno capire quale sia la via giusta e ci incamminiamo quindi tranquilli sulla facile strada. Non passerà pochissimo che ci troveremo dinanzi ad un cartello con, di fianco, delle riproduzioni di bidoni da latte. Stiamo calcando una parte del sentiero Latemar.Alp, ossia un percorso studiato apposta per le famiglie che consente di familiarizzare con i prodotti regionali e impararne l’origine e il processo di produzione. I bimbi saranno assolutamente entusiasti e non vedranno l’ora di toccare con mano tutti i “giochi” a loro disposizione!
L’Occhio delle Dolomiti troneggia sull’Alpe di Pampeago
La strada prosegue in falsopiano senza mai metterci alla prova, anzi, regalandoci una vera serenità. Gli idilliaci paesaggi riescono a catalizzare la nostra attenzione e a farci desiderare di tornare il prima possibile (magari in estate, per farci abbagliare dal verde smeraldino) e i più piccini non vedranno l’ora di incontrare qualche nuovo allestimento di Latemar.Alp per scoprire cosa riservi loro.
Dopo aver suonato energicamente grossi campanacci (distribuiti secondo la scala musicale, con tanto di spartiti da utilizzare), saremo quasi giunti a metà del nostro percorso, ossia al Passo di Pampeago (m. 1990) dove ci aspetta l’ennesima sorpresa. Cos’è quella costruzione tondeggiante che troneggia tra terra e cielo? E’ l'”occhio delle Dolomiti“: provate ad entrare e capirete… Potrete accomodarvi all’interno, sedervi e poi volgere il vostro sguardo verso l’apertura: eccolo lì! Come attraverso una pupilla compare il Latemar, signore di Carezza, protagonista di molte leggende (tra cui quella di Ondina), indiscusso re della Val d’Ega orientale nonché simbolo della Val di Fiemme (oltre al Lagorai).
Dopo aver giustamente indugiato prima di uscire, saremo pronti per continuare la nostra passeggiata. La via inizia a scendere dolcemente per addentrarsi tra gli alberi ed arrivare ad un bivio. Noi proseguiremo quindi verso destra, in salita, per raggiungere il Rifugio Mayrl Alm che, attraverso le fronde degli alberi, ci saluta dal bel pianoro soleggiato ove sorge.
Verso Mayrl Alm: una dolce salita per ammirare il Latemar
Gambe in spalla dunque, si deve proseguire!
Un altro gioco ci viene subito in soccorso per gestire i bimbi più stanchi. Quindi, girando una lancetta potremo trovare il giusto dolce da assaporare in una delle baite dello Ski Center Latemar: per ogni dessert, un rifugio diverso. E, scatenata l’acquolina, ora i pargoli non vedranno l’ora di poter davvero assaggiare lo strudel o la sacher (non che i genitori siano da meno) e la loro risalita sarà certamente più lieve.
La strada continua attraverso il bosco, regalando qua e là scorci di azzurro. La pendenza non è mai eccessiva e pian piano (in venti minuti circa) si perverrà finalmente al limitare degli alberi: il Rifugio Mayrl è proprio lì, basterà solo attraversare la pista da sci. E quindi, con tutte le dovute cautele, si passa velocemente da una parte all’altra del tracciato per poter scegliere un bel tavolino al quale accomodarsi per godersi finalmente un buon piatto tipico.
Malga La Mens – Mayrl Alm (m. 2037) è davvero molto grande e, durante la stagione invernale, è meta di moltissimi sciatori decisi a consumare qui il proprio pranzo. Noi abbiamo scelto un buon panino con lo speck per rifocillarci, visto che questa è per noi solo una tappa… Quindi, tappato il buchino nello stomaco e fatto un bel bagno di sole, pian piano ci rimettiamo in marcia, in vista della nostra meta: Malga Weigler.
Weigler Schupf: il fascino di un piccolo ristoro con vista mozzafiato
Percorriamo quindi a ritroso il sentiero 23 che poc’anzi abbiamo calcato e, rapidamente, riguadagniamo il bivio che avevamo lasciato alle nostre spalle per voltare a destra, in discesa. Baite stupende si ergono dalla neve e le risate degli sciatori ci accompagnano lungo la via. Qualcuno utilizza anche lo slittino lungo questo sentiero: è proprio vero che la montagna offre sempre mille possibilità per divertirsi!
Malga Weigler Schupf (m. 1932) è proprio facile da raggiungere. Dopo aver camminato per pochissimo (dieci minuti al massimo dal crocicchio) saremo infatti già arrivati. E la sorpresa sarà sicuramente grande: si tratta di una piccolissima baita che però ha veramente molto da proporre. Sulla soleggiata terrazza si possono gustare ottimi piatti della cucina locale tra cui la minestra d’orzo, gli strangolapreti e molto altro.
Da non perdere il gustosissimo strudel (di cui noi andiamo matti), ideale per concludere il pasto in bellezza. E poi vogliamo parlare della motoslitta con le grappe? Certamente i bimbi saranno attratti più dal rombante mezzo che dai digestivi proposti, ma mamma e papà potranno concedersi uno strappo alla regola, no?
Si potrebbe da qui continuare sino a Malga Epircher Laner (m. 1826) lungo la comoda strada (cosa che sicuramente faremo in estate), ma oggi ci accontentiamo. Dopo esserci fatti a lungo baciare dai raggi del caldo sole, prendiamo la via verso il Rifugio Ganischger Alm e la seggiovia che, pian piano, ci riporterà al nostro punto di partenza. Avremo ancora tanto tempo, tutto quello del ritorno, per giocare ancora con le installazioni di Latemar.Alp e per fare tante belle scivolate sulla neve… Una giornata da ricordare!