Tra i molti sentieri tematici che offre Fai della Paganella, splendida località situata sull’omonimo altopiano, nel vostro palmares non può assolutamente mancare il Percorso dei Reti, che offre la possibilità di entrare a contatto con la popolazione che viveva qui in epoca antica, conoscerne i segreti e visitarne i resti delle case… Cosa aspettate? Seguiteci!
- Località di partenza: Fai della Paganella – Piazza Italia Unita (centro)
- Parcheggio: alla località di partenza (gratuito, abbastanza grande)
- Mezzi utilizzati: passeggino da trekking
- Tempo medio: un’ora e mezza circa
- Difficoltà: facile
- Dislivello: trascurabile
- Tipologia di percorso: facile via che alterna tratti pianeggianti ad altri in lieve salita e discesa
Il Percorso dei Reti parte da Fai della Paganella, località Capannina
Dopo aver lasciato la propria autovettura al parcheggio nella piazza centrale del graziosissimo abitato di Fai della Paganella, scendiamo lungo Via Belvedere sino ad arrivare alla località Capannina, ove inizia il nostro percorso (oppure, si può voltare a sinistra in Via Doss Castel ed arrivare sino al Centro Smistamento Rifiuti – dove si può anche sostare – e cominciare qui, saltando quindi la prima parte).
La storia dei Reti è molto remota, contemporanea dei Romani
Subito ci troveremo immersi in un contesto naturale unico. Si entra in un fitto bosco, dove un bel fresco ci avvolge e ci da sollievo dalla calura estiva. Immediatamente incontriamo cartelli esplicativi che raccontano di storie e leggende locali e che ci fanno subito calare in un’epoca per noi remota: quella dei Reti, l’antica popolazione che abitava queste montagne, contemporanea dei Romani.
Di origine etrusca, i Reti si stanziarono in questi luoghi facendone la loro casa, mentre i fondovalle ormai erano stati colonizzati dai più civilizzati romani. Gli storici Plinio il Vecchio e Tito Livio narrano spesso della loro crudeltà e dei loro metodi “poco ortodossi” ma, secondo recenti studi, pare che abbiano “calcato la mano” per meglio sostenere i progetti di conquista della Repubblica (prima) e dell’Impero (poi) e renderli invisi ai compatrioti e degni d’essere estirpati. Qui sul Doss Castel vi era uno degli insediamenti maggiori, al pari di quello di Sanzeno, nella vicina Val di Non.
Il Percorso dei Reti è anche itinerario didattico con molti pannelli esplicativi
Assieme alla storia di questo popolo però, scopriamo anche alcuni dei personaggi che animano le leggende locali, come le Anguane (creature protettrici delle acque e presenti in molte storie alpine), di cui vediamo un’esemplare scolpita nel legno, a guardia della sua tana (o forse di quella di qualche animale selvatico?). Oppure troviamo bei cartelli esplicativi, preparati dai bambini frequentanti le scuole di Fai, che raccontano i segreti dei boschi e della loro flora e fauna.
Il Percorso dei Reti continua tranquillo senza nessuna difficoltà, qua e là regalandoci scorci incredibili sulla sottostante Valle dell’Adige (circa 650/700 metri più in basso). Sempre in lieve discesa, incontriamo anche qualche panchina, che ci propone di rilassarci per ascoltare i rumori del bosco e respirare la fresca aria di montagna.
Addirittura visitabili sono i resti di un antico villaggio retico
Pian piano, camminando lentamente coi nostri bimbi, arriviamo in una radura ove troviamo un bel pannello con le lettere dell’antico alfabeto utilizzato dai Reti (che subito ci fa capire la complessità delle traduzioni delle poche iscrizioni trovate). Oltre, non si può non raggiungere l’antico villaggio retico, che consta di ben 4 ruderi visibili: lasciato il passeggino nei pressi degli alberi (tranquilli, nessuno lo porterà via) e presi i piccolissimi in braccio (o, eventualmente, alternandosi mamma e papà), si percorrono i pochi scalini in legno fino a raggiungere il sito archeologico (trenta metri in tutto di strada), attualmente ancora in scavo.
Tornati al pianoro, un lungo corridoio erboso raccorda con il Percorso Acqua e Faggi (non fattibile in passeggino), non prima però di averci mostrato l’ultima meraviglia, la caldara (ossia la “fucina” dove venivano cotte le pietre per costruire le abitazioni). Si potrebbe quindi decidere si proseguire e compiere un nuovo tragitto alla scoperta di un’altra meraviglia di Fai della Paganella, invero tornare fino al punto di partenza a ritroso sui propri passi, o anche servendosi di una parte del Percorso dell’Otto (ok con passeggino), su strada quasi sempre asfaltata.
Il Percorso dei Reti è davvero molto interessante, sia dal punto di vista naturalistico che storico: da non farsi mancare durante le proprie vacanze a Fai!