Che la Val Gardena sia pienissima di passeggiate adatte alle famiglie con i bambini, ormai è una certezza. Che siano anche tutte spettacolari, è un’altra. Che riusciamo a trovare una meta poi bucolica, piccola, dal panorama meraviglioso e dall‘atmosfera rurale forse un po’ meno scontato… Oggi infatti vi accompagniamo da Col Raiser a Malga Pieralongia, dove il tempo sembra essersi fermato e dove sembra che, da un momento all’altro, debba venirci incontro Heidi con suo nonno!
- Località di partenza: Col Raiser
- Parcheggio: alla partenza degli impianti Col Raiser (grande, a pagamento)
- Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino da trekking non possibile per pendenze e strada dissestata in alcuni punti)
- Tempo medio: un’ora e venti minuti circa
- Difficoltà: facile – medio
- Dislivello: 200 metri – Col Raiser m. 2107 – Malga Pieralongia m. 2297
- Tipologia di percorso: strada forestale larga dapprima pianeggiante e poi in salita (con alcuni tratti più ripidi)
Malga Pieralongia: si parte da Col Raiser, dove si perviene in cabinovia da Santa Cristina
Da Santa Cristina in Val Gardena, dobbiamo prontamente dirigerci alla partenza degli impianti Col Raiser e, saliti sull’ovovia, in meno di 10 minuti ci ritroveremo ai 2107 metri della stazione di monte. Qui il panorama è già superlativo: il Sassolungo e il Sassopiatto, di fronte a noi, la fanno da padrone mentre il Sella chiude l’orizzonte a est. Dietro di noi, le maestose Odle che ci separano dalla stupenda Val di Funes.
Qui ci potremmo già praticamente fermarci per godere di tutta questa meraviglia e trascorrere una giornata relax, coi bambini intenti a giocare negli smeraldini prati circostanti. Invece no! Vogliamo mantenere il nostro proposito e salire sino a Malga Pieralongia, il più remoto dei ristori sull’Alpe Seceda.
E così, pian pianino, ci dirigiamo verso l’attigua Malga Odles da dove, volendo, si potrebbe deviare per il Rifugio Firenze (m. 2037), uno dei più antichi delle Dolomiti (e il più vecchio della Val Gardena). Da qui infatti partono numerosissimi sentieri, tutti spettacolari, verso altrettante mete: Col Raiser è infatti uno dei luoghi più belli e più interessanti, escursionisticamente parlando, di tutto il territorio.
La forestale verso Malga Pieralongia non è adatta ai passeggini a causa di alcuni tratti pendenti
Superata Malga Odles, continuiamo quindi verso il Rifugio Fermeda, strada comune anche a Malga Lech Sant e che conduce alla seggiovia che sale verso il Rifugio Seceda, a 2500 metri. La forestale è ampia, levigata e in pendenza praticamente nulla: camminare qui è veramente un toccasana per corpo e spirito.
Poco dopo, arriveremo ad un crocicchio di sentieri dove, certamente, si vorrebbe andare dappertutto. Però, ahimè, altre mete saranno da riservarsi per prossime escursioni: oggi si va a Malga Pieralongia! E quindi, ecco che dovremo voltare a destra e abbandonare il tranquillizzante falsopiano per iniziare a salire. Non prima d’essersi però riposati su di una provvidenziale panoramica panchina.
Si inizia a faticare un pochino, quindi, avvicinandosi sempre più alle maestose Odle. Dietro di noi invece, voltandoci, potremo ammirare davvero uno dei più bei panorami della Val Gardena: Sassolungo, Sassopiatto, Sella, Sciliar… Una vera favola! Qui si fa il pieno di meraviglia, da portare sempre nel proprio cuore.
Malga Pieralongia si raggiunge in circa un’oretta e mezza tra paesaggi da sogno
Oltrepassato un caratteristico maso (che meraviglia poter soggiornare qui… Godendosi alba e tramonto tra questi magnifici luoghi), ci troveremo ad un nuovo bivio. Se deviassimo a sinistra, proseguiremmo per il Seceda e per Baita Trojer, ma noi dobbiamo continuare dritto: non manca tantissimo, anche se ci attende la parte più ripida di tutta l’escursione.
Continuiamo a passeggiare affiancando una lignea recinzione (e, al di là, quante mucche!), lasciando che il nostro sguardo possa spaziare a più non posso. Ci stiamo ora avviando all’interno del vallone Ncisles, ossia la magnifica e sterminata conca valliva che sovrasta il Rifugio Firenze e che fa da anfiteatro alle Odle e al massiccio del Col de la Pieres.
Alcune rampe piuttosto impegnative metteranno a dura prova le nostre gambe: il dislivello complessivo non è molto, ma si concentra in alcuni punti molto brevi. Ma, superate le salite più difficili, guardando in alto vedremo già sventolare una bandiera: eccoci, solo un ultimo sforzo!
L’escursione verso Malga Pieralongia è adatta ai bambini: il dislivello è di circa 200 metri
E così, passo dopo passo, anche l’erta finale, finalmente Malga Pieralongia (m. 2297) è conquistata!
Malga Pieralongia deve il suo nome alla piera longia (pietra lunga) che troneggia davanti, proprio in direzione Odle: un monolite altissimo, che pare esser stato posato lì da una mano ultraterrena.
E sono infatti moltissimi coloro che arrivano sin qui attratti dal fascino di queste rocce, così particolari e magiche… Noi ovviamente non siamo da meno! Dopo aver scattato un numero imprecisato di fotografie, possiamo poi goderci la bellezza di Malga Pieralongia, dove il tempo sembra essersi fermato.
Sì, perché vi dovete dimenticare il comfort e la tecnologia delle altre baite sparse sul Seceda: qui ci troviamo di fronte ad una casetta e al suo fienile, tutto molto spartano. Come piace a noi! Tanti tavoli in legno dove fermarsi e riposare, godendosi un paesaggio che davvero più bello non si potrebbe. Quasi quasi, sembra che da un momento all’altro debba comparire Heidi con Peter e le sue caprette, seguiti dal Vecchio dell’Alpe…
A Malga Pieralongia ci sono tantissimi animali di cui fare la conoscenza: conigli, asini, maialini…
E questa è anche la malga dei bambini: vi sono infatti moltissimi animali! Coniglietti, galline, polli, asini, maialini... Un vero bengodi per i più piccini che, naturalmente, tutti presi dal fare la loro conoscenza, si dimenticheranno pure di mangiare. Poco male, giacché ci siamo noi genitori che potremo gustarci anche la loro parte: lo speck qui è davvero superbo e noi lo uniamo ad un salutare succo di mela, che non manca mai tra i nostri highlights.
Da Malga Pieralongia si potrebbe poi salire direttamente al Seceda oppure, attraverso la Forcella Pana (m. 2509) scendere in Val di Funes e a Malga Brogles (via riservata i più esperti, dal momento che presenta tratti attrezzati). Chi invece volesse qualcosa di più breve, potrebbe spingersi sino al Rifugio Firenze e da lì rientrare poi a Col Raiser, compiendo un itinerario circolare.
Noi invece ci concediamo tanto tempo qui a Malga Pieralongia proprio per godere della bellezza del paesaggio e della semplicità del luogo. Non capita tutti i giorni (soprattutto qui in Val Gardena) di trovare un posto così autentico e ospitale, ancorato alle tradizioni: ecco perché non si vorrebbe più venir via.
Aspettiamo dunque in più possibile per non perdere l’ultimo viaggio di ritorno sulla cabinovia Col Raiser, che ci riporterà poi nella nostra Santa Cristina, pronti per un’altra avventura.
Grazie dell’affascinante recensione…non sono riuscita a capire quale sarebbe la via più breve e più comoda per il ritorno da Malga Pieralongia: tramite lo stesso percorso fatto all’andata? Grazie mille per il chiarimento
Ce ne sono diversi, ma rientrare per la stessa via dell’andata è certamente più facile e veloce!