Oggi andiamo alla scoperta della magnifica Alpe Seceda coi bambini, partendo da Santa Cristina in Val Gardena, dominata dalle imponenti Odle che, con svettanti cime, verdi prati e caratteristiche malghe ci faranno letteralmente sognare: una passeggiata semplice, ma di grande impatto paesaggistico.
- Località di partenza: Col Raiser
- Parcheggio: agli impianti di Col Raiser (grande, a pagamento)
- Mezzi utilizzati: zaino portabimbo (passeggino non possibile)
- Tempo medio: tre ore circa (percorso ad anello)
- Difficoltà: facile
Lasciata la nostra autovettura al parcheggio degli impianti a Santa Cristina in Val Gardena, subito prendiamola veloce cabinovia che, in poco meno di 10 minuti, conduce alla splendida terrazza panoramica di Col Raiser (m. 2107), dove la vista sul Sassolungo (m. 3181) è veramente eccezionale, ma non è da meno quella sul Gruppo del Sella e sulle estreme propaggini del Catinaccio, nonchè sullo Sciliar; appena girato l’angolo e guadagnato il verdeggiante prato, il panorama sulle Odle e sulle cime circostanti, si fa ancor più magico: un anfiteatro davvero meraviglioso.
Da qui, dopo essere passati da Malga Odles (m. 2105), prendiamo la direzione di Baita Cuca (m. 2040), seguendo le indicazioni per la seggiovia Fermeda, dapprima su una larghissima mulattiera e poi lungo un sentierino piccino, che ci consente una vista ancor più bella sul Sassolungo e che, tagliando per i prati, ci fa arrivare in circa 20 minuti alla base degli impianti.
Saliti sulla seggiovia, in pochi minuti si perverrà quindi alla cima del Seceda (m. 2518), da dove il panorama sarà decisamente incredibile: le Odle sono vicinissime a noi, e sotto vediamo il lungo sentiero che da Riescesa conduce sino a Malga Brogles proprio sotto; la Val di Funes comparirà al di là dei nostri occhi, che non sapranno più dove guardare…uno spettacolo splendido, per non parlare di quello già ampiamente menzionato sul lato opposto.
Da qui, in pochissimo si raggiunge il Rifugio Seceda (m. 2500), punto d’arrivo della funivia che parte da Ortisei: si dipartono diversi sentieri, alcuni più difficili (come la conquista di Malga Brogles appunto, tramite la Forcella Pana), altri medi (la traversata fino al Rifugio Firenze passando da Malga Pieralongia) ed altri decisamente più abbordabili, come quello facilissimo che completeremo noi, ma non per questo meno entusiasmante e panoramico.
Scendiamo dunque lungo il facilissimo sterrato in direzione Cuca, e in breve arriveremo a Baita Sofie (m. 2410): ci si potrebbe rilassare su una delle comodissime sdraio o, ancor meglio, su di un soffice puff, ma siamo appena partiti, e dunque continuiamo per la nostra strada, che procederà sempre ampia e panoramicissima, con colpi d’occhio meravigliosi sul Sassolungo, sul Sella, sulle Odle (ricordo che il tracciato è anche ad uso mountain bike, quindi prestare attenzione, perchè talvolta i ciclisti scendono a forte velocità)
Si cammina in discesa sino ad arrivare al successivo bivio: qui bisognerà procedere a sinistra, verso Baita Cuca (e non più solo “Cuca”, che si trova da un’altra parte) e, dopo poco, ecco arrivare alla Baita Daniel (m. 2240), favolosamente esposta quasi in centro all’Alpe, con tanto di altalene e scivoli per i pargoletti e un colpo d’occhio splendido anche sul Gruppo del Sella, oltre che sulle già citate meravigliose vette: prati verdissimi e lussureggianti la circondano, rendendo il panorama veramente da cartolina.
Proseguendo, si arriva nuovamente ad un crocicchio di sentieri: stavolta noi continuiamo, in salita (circa 10 minuti), verso Baita Troier (m. 2250), in posizione privilegiata proprio sotto le Odle; qui, oltre che un’ottima cucina, dove potersi ristorare, troviamo anche molti giochi per i bambini (e devo dire che proprio tutti i rifugi sono molto attrezzati per i più piccoli), e anche un bellissimo recinto con caprette, che si possono addirittura accarezzare; dalla sua panoramica terrazza possiamo ammirare tutti i verdi prati attraversati sinora e ripercorrere mentalmente tutto il nostro tragitto…dopo una bella mangiata (anche al sacco, sui pascoli circostanti), siamo pronti per ripartire, direzione Col Raiser.
In brevissimo (ora il nostro segnavia ha più l’aspetto, in questo tratto, di un tipico sentierino di montagna, abbandonato lo stradone iniziale) si raggiunge la località Iman (m. 2225) che, col suo pittoresco laghetto, la rende una tappa obbligata; subito dopo, ecco che i nostri piedi torneranno al calcare una larga mulattiera, sino ad arrivare all’ennesimo crocicchio: da qui, i più arditi proseguiranno per Piera Longia e per il sentiero attrezzato che conduce alla cima del Sas Rigais (m. 3025), mentre gli altri potranno continuare direttamente per il Rifugio Firenze (m. 2037), oppure, come noi, puntare a Col Raiser.
E veramente in breve si ritorna alla base degli impianti di risalita, pronti per tornare a casa, ma certi che la passeggiata di oggi sul Seceda coi bambini, sia stata davvero un tuffo in uno dei posti più belli dell’intera Val Gardena (e non solo).
Non conosco la val gardena, ma la tua descrizione è stata talmente dettagliata che mi sembra di conoscerla!
Ti ringrazio: però per la Val Gardena occorre rimediare…è talmente bella che vale senz’altro la pena di visitarla!
Ciao! Hai scritto proprio quello che interessa a me per il prossimo fine settimana, che. sarò lì, e voglio salire al Seceda da S. Cristina, una domanda, il percorso si allunga di tanto se scelgo di non usare il secondo impianto di risalita che hai nominato (la funivia)e andare a piedi? Grazie in anticipo
Ciao! Complimenti per la scelta 🙂
Diciamo che la allunghi un pochino: dovresti salire al Seceda direttamente da Col Raiser e sono circa 400 metri di dislivello…dipende dal vostro passo, ma direi che approssimativamente potreste impiegare un paio d’orette: invece di scendere a Fermeda, proseguireste dritto. Diciamo che invece di una lunga discesa diventa proprio una vera escursione!
come posso raggiungere pieralongia in modo adeguato con due persone un pò anziane?
Purtroppo non sono passata da Pieralongia nella discesa dal Seceda, sebbene abbia visto la deviazione…non saprei consigliarti, non avendo mai testato personalmente il sentiero!
ciao,
Settimana prossima saro’ in val gardena, volevo fare delle escursioni di questo tipo avendo un bambino di 8 mesi, avro’ sia zaino che passeggino da trekking.
Non mi è chiaro perchè con passeggino non è possibile, guardando i sentieri mi sembrano molto larghi.
grazie mille
Ciao! Purtroppo, volendo fare tutto il percorso descritto, il tratto che va da Col Raiser alla seggiovia Fermeda (sentiero 4A) non è transitabile in passeggino, così come non lo è pare del sentiero che scende da Baita Trojer a Col Raiser; volendo invece farne solo una parte, magari scegliendo da Col Raiser il sentiero 2 verso il Rifugio Fermeda e poi in discesa con 1A sino alla seggiovia (che però non ho provato – avendo fatto io il 4A – per cui non so darti informazioni precise sulla fattibilità) e non toccando Baita Trojer (mantenendosi così su larghi sentieri) allora potrebbe andar bene il passeggino! Però mi raccomando: uno da trekking con freno sul maniglione e braccialetto d’emergenza, perché essendo tutta discesa, le braccia sono parecchio sollecitate e ci sono alcuni tratti un po’ ripidi!
Ciao grazie del bel.itenerario .Potresti nomminare i sentieri?Non sono esperta e ho paura di perdermi. Grazie ancora
Ciao Liliana, vai tranquilla, è assolutamente impossibile perdersi sul Seceda! I rifugi sono tutti ottimamente segnalati dalla cartellonistica: sarebbe più confusionario se mettessi tutti i numeri dei sentieri!
Ciao Azzurra. Stiamo preparando la nostra vacanza in Val Gardena. Domanda: avevi fatto qualche guida sulla zona?
Grazie
andrea
Sta per arrivare un ebook!
Ciao e complimenti per il grande lavoro che fai.
Noi viaggiamo con un cane, alla Cima Seceda ci si può arrivare anche senza seggiovia?
Grazie